La carta invita all’esplorazione
La mappa cartacea invece ti dà un colpo d’occhio immediato e azzera i movimenti di zoom. Offre meno tentazioni, pretende meno attenzione, assorbe meno energie, non ti ipnotizza con la progressione del percorso e ti permette di calarti di più nel mondo in cui sei entrato, invitandoti ad esplorare di più.
Ti invita a entrare in un ristorante anche senza avere letto le recensioni, a decidere tu quali sono le 10 cose da fare a Barcellona con i bambini invece che seguire pedissequamente chi lo ha già fatto. A evitare di raccontare cosa stai facendo agli amici di Whatsapp.
E una mappa è un ottimo ponte per comunicare con gli altri alla vecchia maniera, chiedendo informazioni, indicazioni stradali, consigli; lo smartphone ti porta più a chiuderti dentro il suo schermo.
Una mappa di carta non si scarica
Per quanto possa bagnarsi (ma si può anche optare per infilarla in una busta di plastica trasparente), o sgualcirsi nelle tasche, una mappa rimane sempre con te e ti salva quando al cellulare si spegne la batteria. Cosa che peraltro succede frequentemente: durante il mio viaggio a Londra (con un iPhone 6s) partivo con il telefono carico al 100% ma spesso mi ritrovavo a zero fra le 16 e le 17 a causa del pesante consumo di dati causato dall’utilizzo di Google Maps e del tracciamento degli itinerari da un punto all’altro.
Inoltre, non essendo necessaria la connessione a internet, si finisce per risparmiare anche sui costi generali. Più low cost di così non si può.
Dopo: gestione del ricordo
Spiegazzata, a volte ridotta a brandelli, una mappa cartacea è una testimonianza concreta di un viaggio. Difficilmente vado a rivedere su Google che cosa ho fatto in un posto. La mappa cartacea può andare a arricchire una collezione e rimane un cimelio fisico di un viaggio, che ti aiuta anche a ricordare immediatamente come è fatta una città e cosa tu ci hai fatto.